Panasonic risponde a Sony: la Lumix G100 è la prima mirrorless dell’azienda nata espressamente per i content creator che vogliono esprimersi su YouTube e Instagram. Destinata ad un pubblico giovane, che vuole però la massima qualità.
Un esercito di videomaker potrebbe aver bisogno di una nuova videocamera: sono v-logger e Youtuber, nati come utenti amatoriali che hanno sempre registrato con lo smartphone ma diventati poi veri professionisti del video, ai quali lo smartphone non basta più. Chi crea videocamere e fotocamere, vede in questo segmento di utenti l’ultima possibilità per far rinascere un mercato stagnante, e non deve stupire quindi se sia Sony sia Panasonic con la G100 presentata oggi, puntano in questa direzione.
Panasonic ha annunciato oggi la Lumix G100, una videocamera pensata apposta per il popolo dei content creator: il DNA è quello della serie Lumix video, ma sono state tolte alcune funzioni “PRO” e sono state invece aggiunte alcune chicche davvero smart.
La G100, ad esempio, mostra una bella cornice rossa attorno al monitor quando sta registrando: impossibile confondersi, se la registrazione è attiva una persona lo vede subito. Ci sono anche le mascherine per i formati video usati sui social più noti: la G100 registra sempre in 16:9, ma si può far apparire una maschera in sovra-impressione che mostra come appare poi la ripresa quando verrà ritagliata, ad esempio, da Instagram. C’è la maschera quadrata, il 9:16, il 3:4 e ovviamente quella per i formati più classici.
C’è anche la possibilità di riprendere davvero in verticale: basta girare la camera, questo è ovvio, ma il giroscopio integrato segnala al software di editing che un determinato video è stato ripreso in verticale e non dev’essere girato a mano, clip per clip.
Panasonic ha costruito la G100 attorno ad un sensore micro 4:3, quindi rispetto alla Sony annunciata la scorsa settimana siamo avanti ad una camera a ottiche intercambiabili.
Il sensore è più grande di quello usato su una compatta o su uno smartphone, si possono cambiare ottiche e questa non è cosa da poco, e il kit che propone Panasonic con un 12-32mm equivalenti ad un 24 – 64mm è una buona base di partenza.
La camera è leggera, pesa solo 412 grammi, e nonostante questo Panasonic è riuscita anche ad inserire un mirino elettronico ad altissima risoluzione, scelta molto curiosa e anche particolare.
Durante la presentazione che abbiamo seguito la parola “fotografia” non è mai stata nominata: siamo davanti ad una mirrorless da 20 megapixel che può ovviamente fare foto (jpeg e RAW), ma Panasonic la vende come videocamera per i v-logger.
Un mirino elettronico, soprattutto un bel mirino ad altissima risoluzione come quello usato da Panasonic, non sarebbe necessario su un prodotto di questo tipo tuttavia Panasonic ci ha spiegato che in Europa, senza mirino, le macchine non si vendono. C’è un monitor, da 2 megapixel, ovviamente orientabile.
A prima vista potrebbe essere scambiata per una fotocamera, anzi, il design è proprio quello tipico di una fotocamera ma Panasonic ha aggiunto due piccoli elementi per renderla un po’ più “video”: il tasto di registrazione è rosso, grande e facilmente raggiungibile con l’indice, e la ghiera presenta oltre alle classiche modalità fotografiche anche alcune modalità video. C’è un selettore rapido, ad esempio, per passare subito a slow motion o ripresa accelerata, due delle modalità creative presenti nella G100 insieme a Stop Motion e Time Lapse.
Da 20 megapixel il sensore, 200 – 12800 ISO la sensibilità nativa espandibile a 100 – 25600, sensore che è privo di filtro passa basso e che può registrare in 4K a 30p o in Full HD a 60p. Niente 4K@60, e niente HEVC: la G100 registra in formato Mp4.
Trattandosi di una camera pensata per i v-logger Panasonic ha inserito uno stabilizzatore ibrido a 5 assi: parte del lavoro viene fatto dalla stabilizzazione ottica della lente, ma c’è anche una componente digitale che aiuta. Il sistema di messa a fuoco è lo stesso DFD utilizzato anche sulla GH5, ricerca di contrasto ma comunque velocissimo e preciso, e non mancano ovviamente il face tracking per mantenere agganciato il volto.
Il sistema di messa a fuoco non è l’unico elemento preso dalle alte camere G: c’è anche la possibilità di registrare in formato VLogL, scelta che permette di applicare poi la tabella di correzione colori in fase di editing. Per molti è un qualcosa in più, ma per altri è fodnamentale.
Cosa ha in più la V100 rispetto alle altre videocamere? L’audio, realizzato con Ozo, tecnologia realizzata da Nokia e già usata con successo in altri ambiti. Grazie a tre microfoni la videocamera è in grado di fare il tracking automatico dell’audio seguendo e amplificando automaticamente la persona che sta parlando, anche all’interno di un gruppo. L’audio è configurabile in diverse modalità, diretto, ambienza, posteriore o automatico, e questo vuol dire che si può usare la G100 per intervistare una persona sfruttando insieme i microfoni fronte e retro e annullando il rumore di fondo.
L’audio integrato dovrebbe fare la differenza, anche se resta comunque il supporto per un microfono esterno nel caso in cui qualcuno voglia qualcosa in più o abbiamo bisogno ad esempio di un radiomicrofono.
Uno dei kit previsti, inoltre, è provvisto di un accessorio che funziona sia come impugnatura sia come treppiedi. É leggero, circa 100 grammi, e permette di controllare la videocamera con la semplice pressione di un tasto. Si collega alla porta USB, quindi non richiede alimentazione esterna, ed è abbastanza pratico.
L’abbiamo usata per un po’, e dobbiamo sicuramente apprezzare la velocità di massa a fuoco e il fatto che il sensore micro 4:3 permette di avere una ridotta profondità di campo “naturale”, più godibile di quella creata digitalmente dagli smartphone con un sensore piccolo.
Ci sono anche delle sbavature: non avremmo messo il mirino, alza il costo ed è inutile. Forse è vero che le persone non comprano una fotocamera senza, ma questa secondo Panasonic non è una fotocamera.
Trattandosi di un dispositivo per YouTube forse si poteva dotare la videocamera di un’ottica leggermente più spinta: il kit ha un 24 mm, un 18 mm avrebbe dato più aria e più versatilità in fase di riprese selfie.
La porta USB è ancora di vecchio tipo: niente USB Type C, c’è una micro USB che comunque permette anche la ricarica. Non è poi possibile usare la videocamera né come webcam né per il live streaming: in entrambi i casi Panasonic consiglia una interfaccia esterna per acquisire dalla HDMI.
Il prezzo è invece ottimo: LUMIX G100 sarà commercializzata nel mercato italiano a partire dalla fine di Luglio nelle versioni G100 (solo corpo), G100K (corpo + 12-32mm ) e G100V (corpo + 12-32mm + accessorio DMW-SHGR1) con prezzi suggeriti al pubblico che saranno rispettivamente di 649 €, 749 € e 799 €. Non esiste fotocamera della serie G che costa così poco.
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