Quanto costa un sito e-commerce? Questa è la domanda che spesso attraversa la curiosità di chi vede internet come la possibile soluzione per aumentare il fatturato del proprio negozio online.
Ma non solo. Questa idea spinge molte persone a buttarsi a capo fitto in un’avventura, anche solo per arrotondare lo stipendio.
È possibile guadagnare in questo modo?
Certo, ma c’è un punto da specificare: l’investimento iniziale non è minimo. E, soprattutto, hai bisogno di una strategia di web marketing che ti consenta di far crescere il tuo brand, la diffusione delle schede, il posizionamento sui motori di ricerca, l’attività di social media marketing e il rapporto con gli influencer. Sai cosa significa questo? C’è da investire e non poco. Ma non è facile ipotizzare.
Nessuno può rispondere su due piedi alla domanda chiave. Quanto costa un e-commerce? E il relativo progetto? Voglio aiutare a fare una stima e a lasciare qualche informazione utile per chi sta pensando di aprire uno store online.
Prima crea il sito
Come si dice in questi casi :”chi ben comincia è a metà dell’opera!”. Aprire un e-commerce non è creare un sito “vetrina” o un blog. Ci sono degli elementi che vanno valutati:
Ottimizzazione SEO.
Usabilità (esperienza utente) e accessibilità.
Grafica (visual) e copywriting.
Vale a dire tutte quelle attività di analisi legate all’analisi dei dati e al comportamento del cliente per scoprire come si muove all’interno del sito e cosa si può fare per aumentare la percentuale d’acquisto (ROI)
La creazione di un ecommerce prevede una gran abilità in termini di pianificazione SEO e più in generale di analisi del mercato. Prima di posare le fondamenta, bisogna analizzare il contesto e decidere dove e come intervenire.
Ci sono ecommerce che competono da decenni (Amazon, Zalando eprice, euronics… a seconda del settore ovvio) tu vuoi affrontarli? Sei Sicuro?
Si può risparmiare sull’ecommerce?
Si può arrivare a una conclusione netta: risparmiare non vuol dire guadagnare. Se decidi di procedere senza strategia, con un sito lento e senza una buona ottimizzazione SEO, rifiutando gli investimenti di advertising i risultati sono quelli che ti meriti.
Hai in mente i Marketplace (es. Amazon)?
S’intendono quei siti come Amazon ed Ebay che offrono uno spazio online per vendere.
Non hai impegni, paghi quello che ti chiedono e hai a disposizione la visibilità di uno store ben posizionato. Ma questo vuol dire anche sottostare alle regole di un’entità superiore in termini di personalizzazione dell’esperienza di vendita. Sei ospite a casa altrui e condividi lo spazio con un sacco di negozi online che vendono sicuramente i tuoi stessi prodotti (specie abbigliamento tecnologia hobby…) . Difficile stare sulla cresta dell’onda così.
Quindi, quanto costa un e-commerce?
Molto. Ma non solo per creare il sito web (che non è facile). Il vero costo di questo progetto riguarda la necessità di essere sempre in grado di promuovere e spingere un’attività circondata da competitor. Perché vendere online è spettacolare, e proprio per questo è difficile farsi trovare.
“Tutti vogliono una fetta della torta, proponendo a un pubblico potenzialmente infinito la propria merce. Per risollevare il fatturato, guadagnare qualcosa in più dalle proprie passioni, far fruttare un hobby o un interesse. “
Si ma io ho mio CUGINO che fa e-commerce !
Scommetto che li realizza con una mano legata dietro la schiena?
Un’e-commerce non è uno scherzo, richiede del tempo sia per la grafica sia per l’analisi dei dati, la realizzazione della scheda prodotto ottimizzata in ogni sua forma e dettaglio, ancora una volta l’analisi dei dati, l’integrazione delle modifiche e ancora una volta l’analisi dei dati e così via… l’advertising e fondamentale per farsi conoscere e capire su cosa puntare. Acquisire lead (contatti) e utilizzare strumenti che non sempre sono gratuiti… anzi, solitamente sono a pagamento.
Quindi, altro che mano legata dietro la schiena! Servono più mani e soprattutto competenti. Il CUGINO lasciamolo stare soprattutto se vogliamo ottenere risultati.
Se vuoi capirci qualcosa possiamo parlarne, magari davanti ad un caffè… tranquillo lo offro io! 😀
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