Compatibilità in dettaglio: la “s” nel codice di modello sta ad indicare la versione compatibile con le fotocamere Sony dotate di slitta multiinterfaccia, ovvero l’ultimo standard di casa Sony per la connessione degli accessori, introdotto qualche anno fa ed oggi adottato da tutti i modelli della linea mirrorless a lente intecambiabile ILCE Alpha (a7, a7R, a7S, a7II, a7RII, a7SII, a6300, a6000, a5100, a5000, e la meno recente NEX6), da alcuni corpi con tecnologia a specchio traslucido SLT (a99, a77II, a68, a58) e dai modelli mirrorless a lente fissa (RX1, RX1R, RX1R II, RX10, RX10 II, RX10 III, RX100 II).
Perchè Godox e non Sony (o Mecablitz, Nissin…)?
Sony offre da sempre dei flash dall’altissima qualità costruttiva, belli, comodi ed estremamente affidabili. Questo però, non sempre crea un giusto rapporto con il prezzo di mercato (solitamente alto anch’esso) ed il numero di funzionalità offerte dal prodotto.
L’unica alternativa alle unità flash prodotte da Sony era, fino a poco fa, rappresentata dai prodotti dell’azienda Mecablitz: i fotografi conoscono da tempo l’affidabilità e la qualità dei prodotti “Metz”, che sono offerti a prezzi abbastanza competitivi, ma Godox ha battuto tutti sul tempo offrendo un’unità potente, il supporto a funzionalità avanzate e le potenzialità del sistema wireless… il tutto ad uno streetprice estremamente aggressivo.
(All’uscita sul mercato del kit Godox, l’unica opzione presente per chi volesse un kit flash+trigger con supporto per gli automatismi, era offerta da Nissin… ma il kit “Air 700” prevede un’unità flash meno potente e con un minor numero di possibilità di utilizzo.)
Nel mio caso, la scelta è ricaduta su questo Godox poichè funzionalità e prezzo si incontrano appunto in maniera eccezionalmente conveniente: il TT685s è il primo (ed al momento l’unico) flash ad alta potenza che sia nativo per fotocamere Sony ed utilizzabile con un sistema senza fili che supporti tutte le funzionalità principali (attraverso l’utilizzo dell’unità flash in accoppiata con il trigger Godox X1Ts).
Anche Sony offre delle funzionalità di interconnessione senza fili tra i flash prodotti, ma per utilizzarle si è costretti ad acquistare più unità flash (che si comandano tra loro con un sistema del tutto diverso), il che comporta una spesa non paragonabile all’acquisto del kit semplice di Godox, e trattiene comunque le possibilità di utilizzo entro certi paletti.
NB: Sony ha anche annunciato (quasi in contemporanea con l’uscita del kit Godox per Sony) l’imminente uscita sul mercato di un sistema di controllo wireless (commander/trigger TTL+HSS); non ci sono ancora test dei prodotti in questione ma questo kit necessiterà, ovviamente, di un budget decisamente più elevato (e pare che lo stesso valga per un sistema che sarà offerto a breve da Phottix).
Punti di forza dell’unità flash:
- Potenza: l’unità in questione vanta il 60 come NG, ed è in grado di sparare lampi con durata variabile tra 1/300 ed 1/20000 di secondo. I tempi di ricarica dichiarati spaziano in nel range 0.12.6. (Su scheda tecnica, Godox associa i valori dei tempi di ricarica a test effettuato con batterie Eneloop Pro, delle quali vi parlerò a fondo pagina, che dovrebbero inoltre offrire un’autonomia di circa 230 lampi a piena potenza.)
Tecnicismi in breve: NG per i non adetti ai lavori, NG sta per “Numero Guida”, che, senza troppi giri di parole… è un valore che indica la potenza del flash usando dei riferimenti standard (che da noi comunemente sono un valore di sensibilità ISO=100 ed una distanza espressa in metri). In poche parole: più alto è il NG, più distante potrà essere la scena ripresa ed illuminata con pari efficacia. Per comprendere meglio l’importanza del NG bisogna fare un passo indietro a quando non c’erano gli automatismi offerti dalla lettura TTL: le unità flash non regolavano automaticamente la potenza del lampo. e l’unico parametro su cui intervenire per regolare l’esposizione era l’apertura del diaframma (la regolazione dell’otturatore è irrilevante poichè i tempi di esposizione non hanno effetti sull’esposizione alla luce del flash); così, prima, per calcolare l’apertura da utilizzare per una corretta esposizione, era necessario conoscere il NG del flash, ad una data sensibilità, e quindi procedere con l’applicazione della formula DIAFRAMMA=NG/DISTANZA (ovvero distanza=ng/diaframma). NB: per completezza, per chi si avventura in questo mondo per la prima volta è necessario fare presente che: al variare della sensibilità, il NG non varia in maniera direttamente proporzionale, poichè la luce varia d’intensita in funzione del quadrato della distanza; raddoppiando la sensibilità da 100 a 200 ISO, un NG di 20 non diventerà 40 (ma di fatto circa 28); se si raddoppia la distanza tra flash e scena ripresa, la luce che illuminerà la scena non sarà dimezzata, ma ridotta ad 1/4. Per riepilogare quest’ultimo concetto in modo più pragmatico e semplice: ad ogni raddoppiare degli ISO, per mantenere l’esposizione costante, il valore dell’apertura (f) andrà moltiplicato per la radice quadrata di 2 (ossia 1.4); in pratica, il diaframma che a 100 ISO è f5.6, a 200 ISO sarà f8, a 400 ISO sarà f11 e così via…. (Lo stesso calcolo si applica al NG, un NG di 15 a 100 iso diventerà 21 a 200 ISO, 30 a 400 ISO e così via…).
- Parabola orientabile e motorizzata: una caratteristica fondamentale per poter utilizzare l’unità flash in maniera più furba e creativa è rappresentata dalla possibilità di poter orientare il fascio di luce, in maniera da poter evitare un’illuminazione diretta (che solitamente appiattisce l’immagine e restituisce ombre più dure e/o punti bruciati, riflessi antiestetici, occhi rossi ecc…) ed usare una luce di rimbalzo, dopo aver riposizionato la testa del flash orientando la parabola verso il soffitto, verso una parete laterale, un riflettore o altro… Nel caso specifico, l’unità Godox è di tipo “swinging/tilting“, ovvero permette l’escursione della testa su due assi (0/360° in orizzontale e 7/90° in verticale). La parabola è inoltre motorizzata, in grado di “leggere” la lunghezza focale della lente utilizzata ed adattarsi di conseguenza (le specifiche tecniche riportano un range di copertura 20200mm, esteso a 14mm se si utilizza il pannellino integrato dedicato agli scatti con grandangolo).
- Controlli per l’esposizione e la sincronizzazione: l’unità Godox offre pieno supporto per gli automatismi offerti dalla tecnologia TTL, al quale sono affiancate una serie di possibilità estremamente interessanti come l’utilizzo in modalità HSS (fino a 1/8000 di secondo), l’utilizzo in modalità stroboscopica (multiflash), la classica scelta per la sincronizzazione con prima o seconda tendina dell’otturatore ed altro ancora… Non mancano, ovviamente, le possibilità di avvalersi dei controlli in modalità manuale e di regolare la compensazione del flash (possibile attraverso incrementi di 1/3 di stop).
Tecnicismi in breve: TTL acronimo dall’inglese “Through The Lens” (“attraverso la lente”) è un automatismo evoluto che permette al flash di regolare il lampo di luce in base all’esatta necessità della scena inquadrata, questo grazie alla comunicazione con il corpo camera, che fornisce al flash la misurazione esposimetrica conseguente alla quantità di luce che effettuvamente passa “attraverso la lente” ed impatta sul piano sensore (una lettura estremamente precisa e molto diversa da quella che potrebbe essere effettuata da un esposimetro posizionato, ad esempio, sulla testa di un flash.
Tecnicismi in breve: HSS acronimo di “High Speed Sync”, ovvero “sincronizzazione ad alta velocita” (con tempi di esposizione rapidi). Una funzionalità utile per superare alcune limitazioni: ogni fotocamera ha una diversa “velocità di sincronizzazione flash” (per esempio, quella della mia Sony ILCEA7II è di 1/250 di secondo), che è la velocità (dell’otturatore) oltre la quale si inizierà ad avere un’illuminazione anomala della scena ripresa se si utilizza un flash (presenza di una banda nera sull’immagine). Normalmente, al momento dello scatto, l’otturatore della fotocamera espone il sensore facendo aprire una prima tendina, lasciando passare la luce necessaria, quindi chiudendo una seconda tendina. La velocità delle tendine è dettata dal tempo di posa impostato, quando questo è più breve della “velocità di sincronizzazione flash” (nel mio caso più breve di 1/250, quindi, ad esempio 1/1000), il lampo emesso non ha il tempo di raggiungere il sensore mentre questo è completamente esposto, perchè la seconda tendina sarà già in movimento per chiudersi, coprendo parzialmente il sensore e facendo risultare una porzione dell’immagine più buia (la classica banda scura). Con la modalità HSS è possibile superare il tempo limite per la sincronizzazione flash, poichè il flash non emetterà più un singolo lampo, ma pi lampi consecutivi, durante tutto il movimento delle tendine, illuminando quindi con ogni lampo una porzione diversa di immagine e permettendo così di ottenere un’illuminazione uniforme. Un classico esempio dell’utilità dell’HSS lo si ha quando vi è necessità di utilizzare un flash per un ritratto in piena luce e si vuol mantenere il diaframma aperto per ottenere lo stacco di un soggetto dallo sfondo con una sfocatura accentuata: in condizioni simili sarà necessario accorciare drasticamente il tempo di posa (quindi velocizzare parecchio il lavoro dell’otturatore), poichè il fermarsi alla velocità di sincronizzazione flash restituirebbe uno scatto inevitabilmente sovraesposto.
- Collegamento wireless: Il TT685s offre un ampio potenziale per gli utilizzi creativi grazie alla connettività senza fili, questi integra infatti un ricevitore con tecnologia wireless a 2.4Ghz che ne permette la comunicazione con un trasmettitore (trigger) in un raggio di 100m, con una selezione di 32 canali e la possibilità di organizzare e gestire 3 gruppi di unità flash. A tutto ciò si aggiunge anche la compatibilità con il Sony Wireless Lightning System (WL), ovvero la possibilità di comunicare con il sistema senza fili (ottico) dei flash Sony (es. HVL F60M, HVLF43M, HVLF32M)), sia come unità master che come unità slave.
Prime impressioni:
Aprendo la confezione del Godox TT685s si trova:
- L’unità flash
- Un piccolo manuale
- Il certificato di garanzia Godox
- Un panno in microfibra
- Una custodia per il trasporto dell’unità, molto comoda e ben realizzata
- L’unità flash rivestita da pellicole protettive e con un “tappo” in plastica che funge da protezione per i contatti
- Uno stand che fa da piccolo piedistallo per l’utilizzo del flash “offcamera” (e che è possibile riporre in un apposito taschino ricavato nella custodia del flash)
- Una busta contenente un kit per la luce colorata (filtri, portafiltri e strisce in velcro per fissare ed utilizzare il tutto sulla testa dell’unità flash)
- Un diffusore in tessuto di quelli “a calzino”
La confezione del trigger è invece più essenzialie, e contiene solo il trigger (anche questo con “tappo” di protezione sui contatti), un manualetto ed il certificato di garanzia.
L’unità non passa inosservata, le specifiche dichiarano approssimativamente 410g in 190x76x64mm, e c’è da considerare che la stessa è da alimentare attraverso 4 batterie di tipo AA.
La qualità costruttiva dell’unità flash è del tutto soddisfacente e restituisce un aspetto gradevole e sensazione di solidità durante i movimenti della testa (forse un po’ duri quelli sull’asse orizzontale); i tasti sono ben disposti, apparentemente robusti e con un piacevole feedback al tatto.
All’interno della testa, nella loro posizione classica, sono riposti anche il pannellino che fa da diffusore per grandangoli ed il catchlightpanel, questi sono bloccati anche da una piccola sicura in plastica, che ne rende l’estrazione non proprio immediata.
Un dettaglio che potrebbe sollevare qualche perplessità è rappresentato dall’aggancio per la slitta, su cui sono presenti i contatti: questo è realizzato in plastica dura e non in metallo.
Il trigger invece è molto compatto, misura 72x75x52mm ed aggiunge solo 90g al corpo macchina (più le due batterie AA necessarie per alimentarlo).
In effetti, questo è leggerissimo e non sembra un oggetto fatto per poter esser maltrattato… difficile giudicarne subito la qualità costruttiva, sembra ben fatto: la rotella di selezione sul fronte sembra un po’ troppo “leggera” ma l’assemblaggio generale risulta senza sbavature, il display ben leggibile ed il design intelligente e pulito; anche questo dispositivo presenta l’aggancio per slitta realizzato in plastica: vedremo come questi materiali reggeranno nel tempo…
Entrambi i dispositivi integrano una porta USB, hanno quindi la possibilità di essere connessi al PC per poter installare aggiornamenti del firmware. Per datasheet ed info complete su tutta la linea di prodotti vi rimando al sito del produttore:
A conferma (spero) delle prime buone impressioni e della versatilità promessa dai prodotti, seguirà post dedicato, corredato di qualche scatto ed eventuali ulteriori considerazioni. Stay tuned!
Extra accessori per l’alimentazione:
Per alimentare questo lampeggiatore avido di energia ho studiato un po’ il mercato, da bravo tecnico, e quindi selezionato la soluzione per me più conveniente in termini di rapporto costo/prestazioni/affidabilità; la scelta si compone da:
- Batterie Eneloop PRO
Originariamente prodotte da Sanyo, oggi sotto marchio Panasonic a seguito di acquisizione, queste batterie ricaricabili con tecnologia all’idruro di Nichel offrono una capacità di 2500mAh, 500 cicli di ricarica ed una garanzia dell’85% di capacità a distanza di un anno. Nel caso specifico mi riferisco all’ultima generazione del formato AA da 4 celle, con tensione nominale di 1.2V. E pensate un po’… sono vendute già cariche! ?
NB: un’ottima alternativa per contenere la spesa sono le batterie ad alta capacità (versione nera) marchiate Amazon, che garantiscono prestazioni quasi identiche (min.2400mAh per 500 cicli), superano i test con risultati sorprendenti e, secondo molte fonti, sarebbero letteralmente Panasonic (o Fujitsu, azienda controllata da Panasonic), semplicemente rimarchiate (hanno di fatto gli stessi codici prodotto). - Caricabatterie Technoline BC700
Caricatore intelligente in grado di caricare batterie con tecnologie NiCd o NiMh di formato AAA (micro) o AA (mignon) con capacità fino a 3000mAh con corrente di carica variabile tra 200, 500, o 700 mAh. Robusto, di buona fattura e compatto abbastanza per essere portato in viaggio (130x75x40mm), è inoltre in grado di caricare le batterie alloggiate gestendo in maniera separata ogni canale, di effettuare dei check sulle condizioni delle batterie e dispone anche della funzioni di “scarica” e di “refresh” per le batterie mal utilizzate. Il display fornisce tutte le informazioni necessarie al monitoraggio delle batterie e la circuiteria elettronica integra tutti i sistemi di protezione necessari per lasciarlo lavorare in tutta tranquillità.
1 commento
Perrone Mario · Febbraio 12, 2017 alle 7:22 am
possiedo un Flash GODOX Ving V860II-S con trigger Godox X1T-S I-TTL. Li uso sulla mia Sony Alfa7, commenterò a breve pareri e valutazioni.